Translate

mercoledì 16 aprile 2008

Cap 9

Poi mi scalavano il cortisone di 5 mg. al mese finché, arrivò luglio 2007 e una bella mattina mi svegliai senza dover prendere neanche una medicina.
Ero in ansia perché avevo paura che mi tornasse qualche bolla.
I primi giorni niente, ma poi in concomitanza del ciclo, puntualmente si ripresentarono.
Il dottore mi disse che era una cosa normale e che mi sarebbe accaduto forse sempre.
Poi mi disse anche che con questa malattia, non potevo più assumere la pillola perché può far scatenare le bolle in maniera acuta.
Poi non posso andare al mare per prendere il sole, per il momento, perché anche questo può far tornare tutto...
CHE FORTUNA!
Magari non quest'estate, ma la prossima invece ci voglio provare.
Non mi possono levare il mare...
Lo so che me lo dicono per il mio bene, ma ogni tanto provo a fare qualcosa per vedere a che punto sono con i miei problemi.
Non ci sono studi su questa patologia, non c'è niente di certo e quindi, visto che un po'
ormai la conosco, cercherò di trovare i miei limiti da sola.
Appena ho smesso di prendere tutte quelle medicine piano, piano ho ricominciato un po' a vivere...
Ogni tanto mi viene in mente di fumarmi una sigaretta, ma poi penso che ora sono anni che non lo faccio e sarebbe da stupidi ricominciare.
Per ora, non so come faccio, dopo tutti questi casini, resisto!
Comunque sono sempre andata al S. Martino per fare i controlli, come peraltro continuo a fare, ma fino a settembre dell'anno scorso mi sono sempre fatta accompagnare perché non guidavo neanche più la macchina.
Poi incomincia ad andare in corriera e poi a settembre dell'anno scorso, decisi che era il momento di provare ad essere autonoma.
Quella mattina ero emozionatissima, mi sembrava di non aver mai guidato la macchina.
Sono uscita di casa presto, come faccio di solito quando devo andare in ospedale,
ho fatto gli scalini di casa mia tutta contenta, sono salita in macchina, ho acceso il motore e la radio con un CD che mi piace da morire e sono partita.
Avevo un conto aperto con la macchina, nel senso che quando ero stata ricoverata la prima volta poi non ero riuscita a riportarla a casa.
Questa cosa mi aveva amareggiato molto.
Dovevo a tutti i costi riuscire ad andare a Genova, fare la visita  e riportarla a casa, proprio dal punto esatto dove si era fermata la mia vita, perché significava ricominciare di nuovo a vivere.
All'andata, mi ricordo che ero andata pianissimo, invece al ritorno ho corso come una pazza dalla gioia.
Guidavo, urlavo, cantavo e piangevo contemporaneamente.
E ogni tanto dicevo anche:
"Grande Fra!"
Quando ero ferma al semaforo, quelli che mi stavano a fianco mi guardavano male, ma io me ne fregavo e gli dicevo:
"Non sapete che cosa ho passato e ora mi voglio godere la vita e basta!
In effetti questo è il mio spirito di vita di sempre, ma ora è veramente marcato.
A chi non mi capisce e mi reputa un'egoista, rispondo che ora devo pensare prima di tutto a me, altrimenti non può esistere nient'altro.
Tengo molto conto di quello che sento...
Quel giorno è stato l'inizio di una serie di mie conquiste tutte sempre condite con la stessa gioia, urla e pianti.
La prima passeggiata con mio figlio, la prima sera che sono andata a cena con le amiche, la prima volta che sono andata all'Ikea, il mio primo aperitivo da buona sommelier,
la prima uscita con Berto sulla spiaggia con tramonto, la prima volta che ho fatto la spesa,
la prima volta che mi sono chinata per allacciarmi le scarpe senza perdere l'equilibrio...
me ne mancano ancora tante di cose da fare anche perché, in seguito a questa malattia mi era venuta paura di tutto.
Ma c'è una cosa che più di tutte aspetto con ansia...
Non vedo l'ora di tornare a ballare...